CLUB: ROTARY E ANDALUSIA UN INCONTRO INDIMENTICABILE
- Dettagli
- Pubblicato Sabato, 23 Gennaio 2016 11:45
- Visite: 427
INDIMENTICABILE LA GITA TRA STORIA, MUSICA (E ANCHE TUFFI IN MARE) ORGANIZZATA DA ELISA
Cinque giorni interessanti e piacevoli che tutti i partecipanti hanno assaporato con gioia. Iniziati con Malaga che ha accolto il nostro gruppo con il sole, un gelato, ovviamente al gusto di Malaga, e il giro in calesse tra le viuzze della città, rinascimentale, dai grandi viali alberati e palazzi dalle facciate riccamente decorate, che ha attratto i più pigri.
Questo l'inizio del viaggio rotariano in Andalusia dal 30 ottobre al 3 novembre.
A seguire il panorama della strada lungo la Costa del Sol con tappa a Nerja. Una incantevole cittadina sfuggita alla speculazione edilizia, che ha conservato il fascino del villaggio, diventata in pochi anni meta privilegiata dei turisti nord-europei. L’attrazione principale e simbolo della città è il Balcon de Europa, un belvedere costruito sulle fondamenta di un’antica fortificazione, con una passeggiata (Paseo) fiancheggiata da palme da cui si può ammirare un magnifico panorama sul mare blu cobalto orlato di insenature di sabbia color miele, costellata di bar all’aperto molto frequentati. Il mare era talmente irresistibile che il nostro presidente non ha resistito alla tentazione di tuffarsi in mare e farsi un bel bagno al
tramonto nel caldo Mediterraneo.
Giornata conclusa a Granada, la città eterna, vero gioiello artistico e multiculturale dell’Andalusia, terra di fusione tra oriente e occidente. L’hotel era centralissimo così, dopo cena, ci siamo subito avventurati in un by-night a piedi tra le vie di questa città universitaria molto vivace, fino al Paseo de Los Tristes, da cui si gode una vista spettacolare sull’Alhambra di notte e dove ci si perde tra le vie della parte ottomana con le sue teterie (locali dove si fuma l’arghilè).
La mattinata successiva dedicata alla splendida Alhambra, che si colloca tra “le cose da vedere assolutamente in Spagna”. È un esempio raffinato di arte ispanico-moresca, rappresenta il simbolo della conquista dei cattolici sopra i Musulmani. È una vera e propria cittadella nella città, iniziata a costruirsi nel 1210 e ultima roccaforte dell’islam (gli ottomani hanno dominato dal 700 al 1.492 d.c) e poi conquistata dai re cattolici (isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona). Splendidi anche i giardini del Generalife con 3 tipi diversi di giardino. Le imponenti mura rosse si elevano al di sopra di boschi, cipressi e olmi. L’interno della cittadella è uno dei luoghi più incantevoli di tutta Europa: un mosaico di palazzi riccamente adorni e di rigogliosi giardini irrigati, avvolto da una miriade di storie e leggende, e nominato dall’UNESCO patrimonio dell’umanità.
Nel pomeriggio visita del centro storico di Granada con Miguel, la nostra guida: la Cattedrale dei Re Cattolici, la zona Araba con i suoi souq e, per culminare in bellezza, abbiamo assaggiato il Pio IX, dolce tipico locale tipo Babá. Alla sera a passeggiata per la cena in Calle Navas, dove ci sono tutti i localini e tapas bar. Era la sera di Halloween, per cui oltre alla piacevolezza del luogo c’era anche lo show.
Dopo cena alcuni di noi sono andati al quartiere Albayzin, che offre un panorama stupendo sull’Alhambra incorniciata dalla Sierra Nevada. Abbiamo assisto allo spettacolo del Flamenco in cueva, casa scavata nella roccia tipica del quartiere gitano del Sacro Monte. Dove la passione ed il ritmo ci hanno conquistato.
Il terzo giorno ci attendeva Cordoba, città protetta dall’UNESCO, dal fascino moresco e medievale, che per 3 secoli fu la capitale islamica della penisola iberica. La città medievale si estende sulle rive del fiume Guadalquivir, e un labirinto di strette viuzze si snodano intorno alla Mezquita.
Visita con Pedro alla Mezquita Cattedral: le cui splendide decorazioni ci riportano ai fasti e al gusto di un’epoca in cui i musulmani, ebrei e cristiani vissero fianco a fianco, arricchendo le loro città e i territori circostanti. D’obbligo passeggiare per le viuzze della Juderia, il quartiere ebraico che è un suggestivo dedalo di vicoli e piazzette su cui si affacciano case imbiancate e cancelli in ferro battuto che lasciano intravedere patios fioriti. Foto immancabile in Calleja De Las Flores, da cui è possibile vedere, come in una cartolina, il campanile della Mezquita incorniciato dalle strette mura dei vicoli. A Cordoba abbiamo imparato il detto: Sei troppo flamenco = sei troppo arrogante
Siviglia ci ha avccolto con un po’ di pioggia, che abbiamo affrontato con una cena simpaticissima e goliardica in un locale alquanto originale e “rustico”: el Thun. Ci hanno spiegato che se a terra ci sono molti tovagliolini di carta utilizzati vuol dire che si mangia bene, ed in effetti, di fazzolettini a terra ce n’erano molti!! La è serata culminata con la superfoto di gruppo che è diventata l’emblema del viaggio stesso.
Il quarto giorno dedicato a Siviglia: la 4° città del paese che e vanta il centro storico più grande di tutta la Spagna e il 3° più grande d’Europa. E’ la città della Pasion e del bel canto, che ha ospitato l’EXPO nel 1992.
Con la guida Antonio visitiamo Piazza Di Spagna: uno delle piazze più spettacolari della città, di forma semicircolare che rappresenta l’abbraccio della Spagna alle sue nuove colonie, e guarda verso il fiume Guadalquivir come rotta da seguire verso l’America. Le sue piastrelle di maiolica blu, le azulejos, raccontano tutta la storia delle province di Spagna, in ordine alfabetico. La Piazza è circondata dal più grandioso degli edifici costruiti per l’EXPO Iberoamericano del 1929. Poi l’immensa cattedrale, ufficialmente la più grande del mondo (in termini di volume), che ha una mole ed un aspetto maestoso tali da incutere una certa soggezione in chi la osserva. Accanto si erge la torre della Giralda, l’antico minareto, dove siamo saliti per ammirare tutta Siviglia dall’alto..
La sera, in prima fila, spettacolo di Flamenco al Palacio Andalus, il migliore teatro di Siviglia, con gioia e divertimento da parte di tutti.
L’ultimo giorno è arrivato troppo presto, mattinata a spasso per Siviglia e poi carico di armi e bagagli ma ci regaliamo ancora un’emozione: Carmona, cittadina adagiata sul dolce pendio di una collina ed affacciata su un’incantevole valle, che custodisce antichi palazzi e magnifici monumenti ed è una delle località più’ belle e meno conosciute dell’Andalusia occidentale. Visitiamo l’Alcazar e la Cattedrale di Santa Maria, e terminiamo in bellezza con Pranzo comunitario all’aperto, in piazza, condividendo dell’ottimo cibo tipico (la coda di Toro, melanzane con il miele, frittura mista, tapas).
Giornate intense respirando ovunque un’atmosfera accogliente ed amichevole, con città giovani e piene di vita a tutte le ore, architetture ispanico-moresche e buon cibo, ottima compagnia: ecco gli ingredienti principali di questo viaggio. Un viaggio raccontatoci da Elisa Padovani e Enzo Barazza martedì 12 gennaio che, speriamo, motivi a chi non è riuscito a parteciparvi ad essere con noi nel prossimo viaggio Rotary Club di aprile.
E un grazie di cuore ad Elisa per le splendide giornate che ci ha permesso di vivere.
Nella foto: il nostro Rotary
Le belle foto del viaggio, scattate dal Maurizio Padovani, sono visibilil nella nostra photo gallery nella cartella 20160112-Andalusia
