CLUB: LA VISITA RICCARDO DE PAOLA, IL ROTARIANO GOVERNATORE CHE CI CHIEDE DI COMBATTERE LA RASSEGNAZIONE
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- Pubblicato Sabato, 29 Settembre 2018 21:12
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IN UN MONDO CHE HA PERSO LA SPERANZA IL ROTARY DEVE ASSOLVERE PIENAMENTE IL SUO RUOLO

Il DG Riccardo De Paola, accompagnato dall’Assistente Raffaele Caltabiano, ha iniziato la visita con un incontro con il Direttivo. Ha fatto seguito quello con il Rotaract.
L’incontro con i soci si è aperto con un intervento non tradizionale contenente un forte richiamo ai valori fondanti. Nella sua visita, dati per noti i messaggi istituzionali del Presidente Internazionale e dell’annata, ha voluto apprendere la realtà del club per continuare ad imparare cosa sia il Rotary.
Ha sentito personalmente quanto il club ha fatto e sta facendo. Perché nei club si trova il cuore dell’attività rotariana: l’appartenenza. Perché il Rotary è nato con un club e si vive nei club. Qui ha potuto ascoltare la straordinaria relazione sugli importi spesi ed il lavoro svolto dal club negli ultimi 15 anni.
Il resto sono strutture che devono servire ad agevolare l’operare del club nella comunità e non solo. Servono anche ad allargare le prospettive e anche per non farci dimenticare che facciamo parte di qualcosa di molto più grande
La presenza nel Rotary di grandissime personalità non significa che solo queste possano farne parte. Nel mondo ogni Club è diverso dall'altro, ogni rotariano è diverso. Ogni persona vive la sua appartenenza al Rotary a modo proprio, in modo personale. Ci sono soci che partecipano sempre, soci che partecipano poco o niente. Soci che hanno un'idea del Rotary di un certo tipo, soci che hanno un'idea di altro tipo. Ma non c'è un modo giusto o corretto di vedere il Rotary perché anche per il socio che non viene mai va tenuto conto del suo supporto al club e del suo orgoglio di essere parte di questa organizzazione. C’è quello che invece si impegna continuamente nei Services. Quello che va sul territorio a svolgere concretamente attività rotaliana. Non va mai dimenticato che questo nostro modo di essere diversi è una nostra forza così come noi la rappresentanza di varie categorie ed ora i generi. Grazie alla sinergia di queste diversità possiamo intervenire in maniera concreta e fattiva.
Oggi viviamo un mondo che non offre grandi momenti di esaltazione ma notizie quotidiane di problemi. Ci sono situazioni di conflitti, di ambiente che viene distrutto, di gente che non sopporta più altra gente, di odio che viene disseminato nel mondo per motivi di qualunque natura.
Si percepisce che quella gioia di stare insieme, di vivere si sia persa, si sia persa un po' la speranza, si è persa un po' la fiducia che le cose possano cambiare.
Le cose stanno andando avanti così ormai da molti anni. Immutate e ci rendiamo conto di non contare nulla. Non ci fanno capire cosa sta avvenendo nel mondo e le persone si sono rassegnate.

C’è un’aria di accontentiamoci, gestiamo il nostro piccolo orto, cerchiamo di proteggerlo, di salvaguardare quello che facciamo, di andare avanti. Non c'è più prospettiva. Che un cambiamento sia necessario lo sappiamo tutti ma tanto non c'è nulla da fare.
L’immagine del Rotary tuttora non è particolarmente favorevole. Non siamo visti come quelli che vanno sul territorio ma come quelli che si ritrovano a cena e ad ascoltare qualche relatore. Passeggeri in crociera di una nave che passa distante dalla realtà. Nonostante 113 anni di vita del Rotary dobbiamo quasi nascondere il fatto di trovarci in convivio. Mentre invece è il convivio il luogo sviluppano progetti idee, si creano empatia e forsanche antipatie ma le persone si conoscono, dove ci si guarda negli occhi e si crea energia.
Chi ha fondato il Rotary era una persona sola, che aveva impegni di lavoro e che per stare insieme si sedeva a tavola con alltri. È un momento di amicizia, la parte umana, un valore da trasmettere.

Ogni rotariano sta regalando il proprio tempo alla comunità ma soprattutto lo sta dedicando a se stesso. Riprendiamo il motto di quest’anno “Essere d’ispirazione”. Invece di raccontare quello che facciamo proviamo a spiegare perché ci impegniamo quotidianamente nel servizio, perché abbiamo deciso di dedicare parte del nostro tempo, prezioso, e senza neppure sapere quanto ne abbiamo ancora a disposizione?
Perché parte della nostra natura. Perché l'essere umano è nato per servire. Perché nel servire che scopriamo chi siamo, cosa siamo. È qualcosa che abbiamo dentro di noi. Non siamo quelli che vanno in giro a dominare il mondo come nostre la nostra saggezza. Noi cerchiamo solo di recuperare dentro di noi valori che abbiamo. Valori che abbiamo tutti perché siamo nati con quei valori. Siamo stati creati per questo. Ci è stato chiesto di essere parte di un tutto. Non si è rotariani con il cervello, si è rotariani con il cuore. Con il cuore ci muoviamo. Non lo facciamo per interesse, lo facciamo perché riteniamo che sia una cosa giusta e la gioia che noi proviamo nel servire è impagabile
Sempre, in ogni momento, noi siamo tutti parte di una famiglia mondiale Noi abbiamo amore per la vita, noi crediamo nella vita dignitosa e crediamo che tutti debbano avere una vita dignitosa. È il nostro impegno per garantire a tutti una vita degna di essere vissuta. Vogliamo che uno possa preoccuparsi non di cosa mangiare oggi ma del suo percorso interiore come persona.
Noi abbiamo questo compito. E dobbiamo continuare ad essere un esempio così come lo siamo nelle nostre professioni, per tutti coloro che ci sono vicini. Essere rotariano è un modo di essere.
Il Rotary non è un'occasione di convenienza sociale, è un'occasione di servizio profondo che viene dall'anima. Non cerchiamo apprezzamenti. Il mondo che circonda deve essere solo informato che ci siamo, vedere la potenza di intervento. Perché questo mondo senza speranza e rassegnato ha bisogno di gente che non si rassegna. Un rotariano non crederà mai che le cose non possono cambiare. Lo fa ogni giorno. E non è in concorrenza con nessun’altra organizzazione di volontariato. Con loro condividiamo gli obiettivi di servire.
Il nostro è restituire la libertà della vita, la dignità della vita, i valori fondamentali soprattutto ai giovani. Devono poter credere che le cose cambino.
Nelle immagini momenti dell'incontro. Un saluto particolare al socio fondatore Carlo Alberto, l'apprezzamento per la ricerca sui service effettuati dal clunb a Luigi, un regalko - promemoria al Tesoriere Stefano e foto di gruppo con Barbara Cudini, Lucia Castelo Ortiz (peruviana dello scambio giovani) il Governatore e la Vicepresidente Marta.
