TEMA - ECONOMIA PSICHICA

La Dott.ssa Maria Eugenia Cossutta ha trattato “Economia Psichica”

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"ECONOMIA PSICHICA” Lavorando con i giovani in veste di psicoanalista, ho notato ultimamente molti cambiamenti nella comunità adolescenziale soprattutto nel loro modo di porsi come soggetti che un giorno diventeranno adulti. Ci sono molti giovani che presentano una forte incertezza nella volontà di crescere

. Sono titubanti e riluttanti sul fatto di voler entrare nel "mondo del lavoro". Il risulta-to è quello che ben conosciamo di giovani, non più tanto giovani, che continuano a sostare nelle case dei genitori e in questo si precludono anche la possibilità di esistenza. Allora la domanda che mi sono posta come clinica è: "Ma qual'è la differenza tra il giovane che nella crisi, nella difficoltà, nell'ambiente ostile si rimbocca le maniche e sfida gli ostacoli e quello che nell'ostacolo rimane imbrigliato?”. Questa domanda è importantissima perchè permette di riconoscere lo statuto della "differenza", ovvero di capire che forse non è la crisi in sè a inibire il soggetto ma probabilmente c'è qualcosa nel soggetto e, purtroppo oggi, nella società di più personale che inibisce i soggetti stessi.

Gli adulti che si confrontano continuamente a livello mediatico e parlano della crisi solo da un punto di vista concreto ed eco-nomico, non tengono conto e forse non sanno che per un ragazzo che, per definizione, vive ancora nell'epoca del sogno, dell'il-lusione, intesa in termini leopardiani di poter desiderare un infinito cioè un futuro, sentir parlare solo attraverso concretismi ha la funzione dell'inibizione che è schiacciante.

Lasciarsi, come adulti, prendere dal troppo concretismo, dalla meccanizzazione, e dall'aspetto statico della crisi, non solo nega la possibilità che la crisi possa essere dinamica e quindi mutare e diventare forse occasione, come tante crisi della storia ci in-segnano, ma soprattutto rischia di spingere i giovani verso un disinvestimento progressivo dal mondo e una credenza che non si possa far fronte alle difficoltà.

Ecco perchè oltra a parlare di economia reale è importante ricordarsi che esiste anche un'Economia Psichica, espressione co-niata da Freud a proposito del funzionamento della psiche e delle cariche pulsionali da cui siamo abitati. I processi psichici con-sistono nella circolazione e nella distribuzione di un'energia, definita pulsionale, che può nelle varie occasioni aumentare o diminuire: da qui la sensazione di benessere, attivismo, propensione alla vita o al contrario lo stato depressivo, il senso di vuo-to e di sopraffazione. Esiste un nesso importante tra l' abbandono dell'investimento intellettuale, l'imbarbarimento dell'anima e la produzione di società disgreganti e disgregate.

Questa atmosfera desolante si ripercuote poi sui singoli soggetti e chi non vive una situazione di equilibrio a livello di energia psichica, richia di trovarsi in condizioni estreme di solitudine, depressione e mancanza di sostegno. Il lavoratore, lasciato com-pletamente solo nell’affrontare le difficoltà quotidiane del fare impresa, necessita anche di un sostegno morale e non solo di risposte a problemi economici perciò diventa importante e delicato saper accompagnare queste persone in un percorso che allontani dall’ansia e dalla depressione ma che contemporaneamente aiuti la persona a rimettere in ordine le priorità della propria vita. La difficoltà maggiore quando si è sotto pressione è proprio quella di capire quali sono le priorità, ed è lì che si commettono gli errori più gravi, quelli fatali. Si arriva a perdere di vista il valore della vita come valore primo. L'unico interlo-cutore diviene il proprio lavoro, il proprio debito, il proprio dovere. Quando la dimensione del familiare e del piacere vengono meno, l'essere umano cessa di vivere anche se ancora si muove. L'economia reale è così veloce, quello che è accaduto alle per-sone dalla nascita di internet ad oggi ha così dell'incredibile in termini di velocizzazione che l'imperativo sembra sempre più essere "chi si ferma è perduto!". Da qui la paura dei giovani nei confronti del mondo e la necessità di ritirarsi in un para-mondo, nel quale almeno i fallimenti sono virtuali e non totalizzanti. Il parallelismo tra la crisi economica reale e crisi dell'eco-nomia psichica a cui stiamo assistendo, è necessario. E' importante capire che c'è un nesso tra la velocità e la ferocia del mon-do e il fatto che forse noi lo stiamo permettendo perchè presi nella ruota. Se è vero che l'economia fa girare il mondo è al-trettanto vero che l'economia psichica fa girare l'uomo, nel senso che lo mette in movimento, dandogli la possibilità di non arrendersi alla staticità e alle cadute. E questo è possibile solo entrando nell'ordine di idee che l'a-spetto intellettuale e di comunicazione vanno curati molto altrimenti il con-cretismo diventa annichilente. L’idea di società in cui le relazioni tra cittadi-ni, tra amici, tra abitanti di uno stesso quartiere sono fondanti il soggetto stes-so, è la chiave, semplice e complicata al tempo stesso per non trovare la dispe-razione. Ma vale la pena di investire lì perchè se è vero, come dice il detto, "spend money to make money" è altrettanto vero che "spendersi" nel dare una mano, nell'aiutare il prossimo evitando la chiusura in se stessi, crea una ricchezza di natura emotiva che permette di sostenere poi qualsiasi difficoltà.