SAVE THE DATE: APPUNTAMENTO CON ALTAN

Caminetto con relatore lo scrittore giallista Francesco Altan.

FrancescoAltanMartedì 15 luglio, ore 19.50, presso l'Hotel Falcone di Lignano si terrà un interessante incontro con il "giallo".

Francesco Altan (anagraficamente Franco), scrittore, criminalista, è nato nel Pordenonese. Da sempre sensibile ai problemi della giustizia, si è addentrato nello studio della storiografia dell'investigazione e della criminologia, di cui è docente all'Università della terza età. Ufficiale di polizia giudiziaria della squadra anticrimine del Commissariato di Polizia di Portogruaro, è in quiescenza.

E' inoltre consulente e relatore del progetto ZIP, del SERT di Portogruaro, per la prevenzione delle tossicodipendenze nelle scuole superiori del Veneto Orientale. Ha pubblicato il romanzo giallo Il Segreto Dell'Oca Dorata, vincitore a Parma del premio letterario " I sapori del giallo" ( edizione 2008), il thriller criminologico Il Tessitore di Incubi, e il giallo l'Enigma della Croce Occitana. Inoltre è Est "Nero 13″.

Tutti i suoi romanzi sono ambientati nel territorio veneto/ friulano.

La recensione del Tessitore di Incubi, scritta e pubblicata il 22.10.2012 dal giornalista Roberto Calogiuri sul fvgnotizie.it.

Trieste – C'è Altan e Altan. Si chiamano tutti e due Francesco, ma uno è l'inventore della Pimpa e di Cipputi, l'altro è un ex investigatore esperto di serial killer. Siamo agli antipodi. Niente in comune tranne l'omonimia e le origini venete. È stato il secondo tra i due Altan, ora affermato autore di romanzi polizieschi, che ha presentato "Il tessitore di incubi"alla libreria Lovat di Trieste domenica 27 ottobre, attirando un pubblico curioso e attento. Perché Altan, prima di mettersi a scrivere, ha sperimentato sul campo, e di persona, il brivido che sa così efficacemente trasmettere ai suoi lettori, fin dal primo capitolo, con un impiego originale e coinvolgente dell'io narrante. Quand'era ufficiale dell'anticrimine di Portogruaro, infatti, ha indagato sul amigerato Unabomber. Poi, collocato a riposo, ha interpretato questo caso, rimasto irrisolto, nel romanzo "Dietro la maschera di Unabomber" (Robin Edizioni,2011). Versione letteraria, come tiene a specificare l'autore, eppure non priva di spunti utili a rispondere agli interrogativi angoscianti di quei giorni. Ora Altan ha conferma la sua vasta e profonda cultura criminologica, e anche la particolare propensione alla comunicazione brillante e diretta. Oltre a una raffinata abilità retorica: con le sue reticenze e sospensioni sul più bello, instilla dubbi, suscita riflessioni e spinge il lettore/ascoltatore a raggiungere autonomamente le conclusioni, con istinto pedagogico. Con la medesima inclinazione didattica, sono analizzati i moventi e i tipi dell'assassino seriale delineati in base agli studi delle principali polizie, smentiti i luoghi comuni più triti, esaminate le scuole criminologiche con i pregi e difetti delle loro teorie. Sono delineate le fasi attraverso le quali il killer seriale prende coscienza di sé, attiva i suoi propositi, studia la vittima, la cattura... E poi ricordati i concetti come "geografic targeting", scena del crimine, vittimologia o "criminal profiler", cui si è abituati dalle serie televisive statunitensi. In base ai quali Altan ha precisato che del doppio omicidio di Lignano, i colpevoli non siano i due fratelli cubani, estranei – in quanto latino americani – a un modus operandi di matrice magrebino-balcanica. Si vedrà..Calibrato tra il romanzo e il saggio criminologico, "Il tessitore di incubi" porta in esergo le sette fasi del modus operandi del serial killer, così come sono state codificate dallo psicologo mericano Joel Norris. Crude e terribili, quasi un'avvertenza al lettore che sarà istruito sì, ma anche risucchiato nel gorgo dei turbamenti suscitati dal crimine immotivato e irrazionale, dalle imprese atroci e sanguinarie di un euro-killer che terrorizza – e chissà come? – molte nazioni, cominciando dalle brume ottobrine di Venezia. Era naturale che l'incontro si svolgesse in un clima di attenta partecipazione, tanto più per il fatto che Altan è noto al pubblico fin dal 2008, anno in cui ha vinto il premio letterario " I sapori del giallo" col suo romanzo d'esordio "Il segreto dell'oca dorata" (Terra Ferma Edizioni). La sua lunga esperienza e le sue conoscenze specialistiche hanno creato un nuovo tipo di poliziesco: ora il lettore, informato sui segreti dell'indagine più moderna e immerso tra le cause profonde dei più cruenti delitti, non può più starsene comodamente seduto in poltrona, a leggere, ed è arruolato a buon diritto nella squadra di investigatori. Condividere con il pubblico intervenuto i segreti della teoria criminologica e i ritmi della pratica investigativa più sofisticata con i suoi risvolti filosofici, psicologici e umani, ha suscitato un'apprensione che trova riscontro nel finale aperto del romanzo. Una giusta dose di sesso e alcol completa una ricetta originale e sapiente che sa stuzzicare ogni palato senza annoiarlo. Il tutto insaporito da una scrittura realistica che indugia in preziosismi lessicali ma, allo stesso tempo, procede sicura con l'andamento serrato e preciso della sceneggiatura cinematografica. Tutto fa presagire un prossimo avvolgente thriller made in Italy. Insomma: il romanzo è pronto per un sequel, e per nulla pacificante. Eppure Altan, con la sua scrittura e la sua presenza, esprime un modo di fare tanto disinvolto e coinvolgente che alla fine, dopo le sue rivelazioni, ci si sente tutti un po' criminologi e con la sensazione che i serial killer abbiano i giorni contati. "Il tessitore di incubi" (Minerva Edizioni, pagg. 304, € 16,90)