VISITE: CHIESA DI SAN NICOLÒ A TRIESTE

 

Chiesa e Museo Greco-Orientale: un percorso tra religione e arte

Una trentina tra soci e accompagnatori hanno avuto modo di apprezzare l’iniziativa organizzata dal nostro socio Georgious Korossoglou che ha consentito una approfondita visita a

opere di inestimabile valore.

Un gesto di grande cortesia ci è stato dedicato dal Presidente del Rotary Club Trieste, Fabio Santorini, che è venuto ad accoglierci, ha scambiato il guidoncino con il nostro e ci ha fatto omaggio di una pubblicazione realizzata dal suo club oltre che rimanere con noi durante tutta la visita a Trieste.

La pubblicazione realizzata dal Rotary Club Trieste, tra i suoi molteplici services, fa parte di una serie di libretti tascabili che il club ha dedicato ai musei cittadini. Quella per la chiesa di San Nicolò e il Museo Greco Ortodosso ha i testi curati dalle studiose Fulvia Costantinides ed Elisabetta Rosari Rizzi e contiene numerose immagini.

Il dott. Antonio SOFIANOPULO, della Comunità Greco Orientale e curatore del Museo, con la sua illustrazione ha guidato i presenti in un percorso che ha comportato un’ora e mezza di full immersion in una cultura a noi così vicina e che fa parte della cultura cosmopolita asburgico triestina.

Il museo della Comunità Greco Orientale è una raccolta di opere provenienti da donazioni, lasciti ma anche da acquisti effettuati nel corso della sua plurisecolare storia

Nella prima metà del novecento diverse opere formavano una pinacoteca che costituì la base intorno alla quale si formò l’attuale museo. Esso nella nuova sistemazione si presenta diviso in due sezioni principali, una parte dedicata alle opere appartenenti alla tradizione ortodossa mentre un’altra contiene opere d’arte europea occidentale.

Nella parte delle opere sacre ortodosse si trovano icone dal XV al XX secolo appartenenti a diverse aree di produzione che vanno dall’area greca a quella delle isole dell’Egeo, dello Ionio, di Creta, a quelle russe, slave, medio-orientali, a quelle particolarmente suggestive realizzate dai monaci del Monte Athos sino a quelle realizzate in area veneta e a Trieste da pittori greci qui operanti. Troviamo inoltre il notevole Epitaffio, in legno intagliato dorato realizzato probabilmente a Venezia nel 1823 sotto la guida del pittore corfiota Michael Speranza che negli stessi anni partecipava alla decorazione della chiesa di San Nicolò. Ancora oggi l’Epitaffio è utilizzato durante i riti della settimana santa.

Significativa è anche una vetrina dedicata agli argenti liturgici di provenienza greca, russa o veneziana.

L’altra metà degli ambienti riservata all’arte occidentale, contiene opere della tradizione cattolica, come una “Sacra conversazione” di scuola veneta del ’500, l’importante “Presentazione della Vergine al Tempio” del Maestro delle storie di Sant’Agnese, un allievo del Bramantino anche del ’500, o la squisita “Susanna e i vecchioni” opera fiamminga del ’600.

Significativi sono i ritratti di personaggi importanti per la storia di Trieste e della Comunità, come quello realizzato da Antonio Lonza che ritrae Alessandro de Manussi grande benefattore il quale dedicò un grande lascito per la cura dei bambini al “Burlo Garofalo”,o l’opera di Eugenio Scomparini che rappresenta il barone Ambrogio di Stefano Ralli il quale, oltre che grande benefattore, fu tra i creatori delle prime società assicurative triestine tra le quali le “Assicurazioni Generali” e ancora i ritratti del barone Demetrio Economo opera del Sorio o quello di Giovanni Scaramangà realizzato da Zangrando o ancora quello di Konstantinos Hatzikonsta di Alfredo Tominz e poi quadri di genere e quelli dedicati ai temi di carattere patriottico riferiti alla Rivoluzione Greca del 1821.

In questa sezione si trovano anche una vetrina con elementi legati alla storia e all’attività scolastica e filantropica della Comunità.

Costantino e Mafalda Pisani, alla cui memoria è dedicato il museo, furono figure note e ammirate nella Trieste intorno alla metà del ’900. Costantino Pisani operatore nel settore marittimo, rivestì per anni la carica di Console Generale di Grecia, in seno alla Comunità si adoperò per la conservazione e valorizzazione del suo patrimonio storico e artistico, nel 1947 sposò Mafalda Prekop una delle leggendarie ondine della Triestina Nuoto degli anni ’30, sorella di Hilde, l’ondina cantata da Umberto Saba per la sua straordinaria bellezza.

La visita si è conclusa con una piacevole sosta nel vicino il istorante greco "Filoxenia" dove si sono assaggiate, ovviamente, specialità elleniche.