RI: EBOLA

ROTARY CLUB DI MONROVIA CONTINUA A COMBATTERE L'EBOLA

I soci del club di Monrovia si sono impegnati immediatamente per contenere l'epidemia dell'ebola dopo i primi casi rilevati nella capitale della Liberia lo scorso giugno.

 

Il centro urbano ha facilitato la diffusione delle infezioni, mettendo a rischio per la prima volta una grande città dell'Africa dall'insorgenza della malattia infettiva lo scorso marzo.

Adesso che la crisi è sotto controllo, ed esiste un numero minore di nuovi casi, i soci stanno organizzando tre grandi progetti a lungo termine, ad impatto sostenibile, nella lotta all'ebola nella comunità.

"Siamo stati alla mercé dell'ebola. Non avevamo qui abbastanza personale medico preparato a rispondere all'epidemia", ricorda David Frankfort, socio del Rotary Club di Monrovia e presidente della Commissione per l'ebola.

Il club ha immediatamente intensificato gli sforzi per controllare la velocità di diffusione della malattia nella città. Entro ottobre, i soci avevano già donato 220 termometri ai raggi infrarossi, 10.000 guanti per gli esami, 100 secchi di plastica per lavare le mani, 120 paia di stivali di gomma per gli operatori sanitari, 80 materassi, buoni per il carburante da usare per i veicoli di pronto soccorso e libri per i bambini costretti a rimanere a casa per la chiusura delle scuole a giugno.

Il club di 53 soci sta anche collaborando con il Ministero della Salute e del Social Welfare per migliorare il supporto locale ai pazienti di ebola, operatori sanitari e staff di supporto.

"Con questa crisi, non potevamo aspettare che arrivassero i soccorsi e abbiamo creato subito il nostro piano d'emergenza. Era nostra responsabilità, come Rotary club, mostrare alla nostra comunità che rispondere alle emergenze come questa è ciò che facciamo", ha dichiarato Frankfort.

Il Rotaract Club di Monrovia ha aiutato conducendo una campagna porta a porta per sensibilizzare la popolazione sulla prevenzione dell'ebola e su come prevenirla. L'impegno è stato in collaborazione con l'associazione degli infermieri della Liberia.

Inoltre, Frankfort ha riferito che decine di club di tutto il mondo hanno assistito i Rotariani di Monrovia, tra cui il Rotary Club di Marlow, Buckinghamshire, Inghilterra, che ha raccolto oltre 113.000 dollari per l'impresa.

Calo di casi, ma non di supporto

L'epidemia dell'ebola peggiore della storia, ha causato oltre 3.600 vittime in Liberia. Nei tre Paesi maggiormente colpiti, Liberia, Sierra Leone e Guinea, il numero di vittime ha superato le 8.620 unità, secondo le stime dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), e non esiste una cura contro la malattia.

Tuttavia, il tasso di nuove infezioni è calato negli ultimi mesi, permettendo al governo di togliere lo stato d'emergenza lo scorso novembre, anche se, secondo William Martin, senior adviser per il Ministero della Sanità della Liberia, e socio del club di Monrovia, rimane ancora tanto da fare per sconfiggere l'epidemia. Secondo Martin: "La più grande paura è che la malattia non si arresti ai confini che non sono molto sicuri tra i tre Paesi interessati. Le persone migrano da uno all'altro Paese, e pertanto non è sufficiente eliminare i nuovi casi in Liberia. Noi (del governo) dobbiamo continuare a prepararci per eventuali casi".

Il club sta preparando tre grandi progetti per soccorsi a lungo termine. I soci doneranno 80.000 dollari ad un orfanotrofio che ospita bambini che hanno perso i genitori a causa dell'epidemia, acquisteranno un macchinario per l'ossigeno per il John F. Kennedy Medical Center, tra i più grandi e vecchi ospedali della Liberia, che non ha le apparecchiature adatte per i pazienti dell'ebola. Secondo Martin, il macchinario sarà cruciale per la cura dei malati infetti. Il terzo progetto sarà quello delle borse di studio per candidati agli studi nel settore della salute e dei servizi sociali.

L'impatto dell'ebola sulla Liberia è stato ampliato a causa delle vittime nel campo del sistema sanitario. Oltre 300 operatori sanitari hanno contratto la malattia e 178 di essi sono deceduti. In un Paese con una popolazione di 4,4 milioni di abitanti, questo è stato un colpo significativo, perché prima dell'epidemia, c'era solo un medico ogni 100.000 pazienti, a fronte della raccomandazione dell'OMS, di un medico ogni 600 persone.

Sempre secondo Frankfort, il club si impegnerà a colmare lacune nei servizi che il governo non sarà in grado di offrire; "ci concentreremo principalmente sulla sensibilizzazione, perché la gente deve essere educata sull'ebola, perché ogni passo indietro potrebbe essere disastroso per questo Paese".

Fonte: Ryan Hyland Rotary News 9-Mar-2015